La gente camminava in silenzio. D’improvviso qualcuno gridò rocamente il nome del Poeta e una sola voce a piena gola rispose Presente! Ora e sempre! Fu come avessero aperto una valvola e tutto il ...dolore, la paura e la rabbia di quei giorni fossero usciti dai petti e circondassero la strada e salissero in un terribile clamore fino ai neri nuvoloni del cielo. Un altro gridò: Compagno Presidente! E tutti risposero in un unico lamento, pianto di uomo: Presente!
A poco a poco il funerale del Poeta si tramutò nell’atto simbolico di seppellire la libertà .
Molto vicino ad Alba e a suo nonno, i cameramen della televisione svedese filmavano per inviare al gelido paese del Nobel la visione spaventosa delle mitragliatrici appostate ai due lati della strada, le facce della gente, la bara coperta di fiori, il gruppo di donne silenziose che si accalcavano alle porte dell’obitorio, a due isolati dal cimitero, per leggere la lista dei morti. La voce di tutti si levò in un canto e l’aria si riempì delle frasi proibite, gridando che el pueblo unido jamàs serà vencido, fronteggiando le armi che tremavano nelle mani dei soldati. Il corteo passò davanti a una costruzione e gli operai, gettando a terra i loro strumenti, si tolsero il casco e formarono una fila a testa bassa. Un uomo marciava con la camicia lacera ai polsini, senza gilé e con le scarpe rotte, recitando i versi più rivoluzionari del Poeta, con le lacrime che gli scendevano sulla faccia.
La casa degli spiriti, Isabel Allende.