La Giunta regionale lombarda, attraverso una costosa campagna mediatica e pubblicitaria, ha abilmente "venduto" la cosiddetta "riforma" della sanità (Legge regionale 23/2015) come un cambiamento in positivo, che "migliorerà la cura della persona", "garantirà la libertà di scelta" e, tra qualche anno, "consentirà la riduzione dei tickets".
La realtà dei fatti è molto diversa. Questa "riforma":
- Spinge a una totale mercificazione della salute e a una totale privatizzazione dei servizi sanitari.
- Privilegia l'ospedalizzazione della malattia a scapito della prevenzione.
- Porterà alla chiusura di numerose strutture pubbliche territoriali: ambulatori, piccoli ospedali locali, consultori.
- Produrrà nei prossimi anni esuberi tra il personale e accentuerà il processo già in atto di sostituzione dei lavoratori a tempo indeterminato con lavoratori precari.
- Accentuerà il processo di "flessibilizzazione" dei lavoratori, sia in termini di orario di lavoro che in termini di rotazione su più sedi di lavoro.
L'obiettivo di questa riforma non è quello di migliorare la salute dei cittadini ma quello di aumentare i profitti degli imprenditori privati della sanità.
Per questo è importante creare un fronte comune tra utenti e lavoratori per contrastarla.
La salute è un diritto umano e costituzionale che deve essere garantito a tutti attraverso un’organizzazione sanitaria pubblica, gratuita e partecipata, basata sulla prevenzione.
SOLO CON L’UNITA’ E LA LOTTA POSSIAMO DIFENDERE
I NOSTRI DIRITTI E LA NOSTRA DIGNITA’
Pubblico Impiego in Movimento: Sbg - Cub - Sial Cobas - Si Cobas - Slai Cobas