Dopo un decennio di mancato rinnovo contrattuale, a maggio 2018, è stato firmato il nuovo contratto degli Enti Locali, che scadrà già alla fine di quest’anno.
Un brutto contratto, che oltre a prevedere aumenti salariali miserabili, non recupera minimamente il salario perso in tutti questi anni di vacanza contrattuale, inoltre a dicembre di quest’anno terminerà il finanziamento della voce “elemento perequativo”, che pertanto se non riconfermata nel futuro contratto verrà tolta e cancellata dalla busta paga.
Contemporaneamente viene riconfermato l’impianto che consente alle PO di mantenere i privilegi di ricche indennità, che gravano sul fondo economico di tutti i dipendenti, introducendo ulteriori figure e indennità per pochi eletti, a conferma che per la parte datoriale e quella sindacale firmataria di contratto, l’unità dei lavoratori deve essere cancellata a tutti i costi, un po’ il concetto delle pagelline, dividere i “buoni” dai “cattivi”.
La parte sanzionatoria e normativa peggiora, per la prima volta viene introdotto il principio per cui l’Ente in caso esigenze di servizio, può aumentare l’orario di lavoro settimanale, per poi ridurlo nei periodi di magra a proprio piacimento.
Per sanare un vuoto di organico ormai cronicizzato, invece di assumere nuovo personale, il nuovo contratto flessibilizza il lavoro e in definitiva la vita dei dipendenti pubblici.
Ma al peggio non c’è mai fine, al Comune di Milano stiamo assistendo all’applicazione degli istituti contrattuali in maniera diversa da Direzione a Direzione, determinando trattamenti diversi e discriminatori tra dipendenti e questo non è tollerabile.
Pertanto abbiamo contestato all’Amministrazione quanto sta accadendo, in seguito riportiamo la formalizzazione della contestazione.
Alla c.a.
Avv. Valerio Iossa
Direzione Organizzazione e Risorse Umane
Assessore Cristina Tajani
Assessorato alle Politiche del Lavoro, Attività
Produttive, Commercio e Risorse Umane
Comune di Milano
Oggetto: comunicato di servizio n° 6 del 2 luglio 2018 e applicazione nuovi istituti contrattuali.
A seguito della diramazione della circolare in oggetto, si riscontra che l'applicazione della stessa, risulta diseguale, non univoca, differente tra una Direzione e l'altra, determinando diversità di trattamento tra i dipendenti del Comune di Milano, a cui vengono approvati o meno le richieste di congedo, come se gli stessi fossero dipendenti di aziende diverse, soggetti a contratti nazionali differenti.
Si invita pertanto a porre la verifica di come viene applicata la circolare n° 6 tra le varie Direzioni.
In esempio, si riscontra differenza interpretativa sulla disposizione inerente all'art. 35, in merito ai tempi di percorrenza da e per la sede lavoro.
Ci sono Direzioni che accettano la richiesta per l'utilizzo di questo istituto, limitandosi a richiedere l' attestazione di presenza con riportato data e orario, dalla struttura o dal medico a cui il lavoratore si è rivolto, accettando la richiesta senza entrare nel merito della tempistica relativa alla percorrenza.
Altre Direzioni, oltre alla certificazione come sopra, che invece entrano nel merito dei tempi di percorrenza negando al lavoratore l'utilizzo totale o parziale di tale tempo impegnato.
A questo proposito si aggiunge che non è chiaro il metodo di riferimento utilizzato per tale calcolo, vi sono Direzioni che per calcolare i tempi di percorrenza utilizzano gli orari dei mezzi pubblicati sui calendari orari delle aziende di trasporto, altre che utilizzano internet per calcolare le tempistiche, altre attraverso calcoli empirici coniugando distanze ad ipotetiche velocità di crociera, ecc.
Di fatto la mancanza di direttive univoche, dalla Direzione Risorse Umane, verso tutte le altre sta generando disparità tra gli oltre 14.000 dipendenti comunali creando discriminazione tra gli stessi.
Con la presente siamo pertanto a chiedere che in tempi brevi, entro la conclusione del periodo estivo, dalle Risorse Umane venga diramata una comunicazione puntuale ed esaustiva a tutte le Direzioni sottoposte, che metta fine ed escluda la possibilità a libere e differenti interpretazioni, superando le criticità esposte, che al contrario continueranno a determinare situazioni di differenziazione e di trattamento tra i dipendenti perpetrandone le derivanti discriminazioni, cagionando danno ai lavoratori di alcune Direzioni che continueranno a subire trattamenti restrittivi in confronto di altri colleghi appartenenti ad altre Direzioni.
Data la sensibilità e la criticità dell'argomento, ci si riserva di tornare sull'argomento alfine di trovare congrua risoluzione evitando di dover essere costretti a percorrere altre strade che consentano l'ottenimento della parità di trattamento, evitando ulteriori episodi discriminatori, per tutti i dipendenti del Comune di Milano.
Si rimane in attesa di risposta.
Distinti saluti.
Milano 10.8.2018
Delegati RSU
Ivan Bettini, Gianluca Cangini, Massimo Chiodaroli, Roberto Firenze, Paolo Solimando, Danilo Zucchet
Stiamo continuando a raccogliere i dati per avere il quadro più completo possibile delle situazioni negative che si stanno determinando al Comune di Milano, per poi sottoporle alle Risorse Umane, con l’obiettivo di trovare una soluzione che elimini oltre le cause anche gli effetti, che danneggiano gli interessi legittimi di tutti i lavoratori.
Contemporaneamente stiamo valutando, anche con il supporto dei nostri uffici legali, le eventuali iniziative da prendere, per meglio tutelare gli interessi dei lavoratori del Comune di Milano.
Invitiamo tutti i colleghi del Comune di Milano che si trovino nelle condizioni descritte, a contattare i delegati firmatari della contestazione di cui sopra, attraverso mail.
Adl - Sgb - Sial Cobas - Slai Cobas
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