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Giovedì 08 Ottobre 2020 18:04 |
RACCOLTA FIRME SPONTANEA ED AUTOGESTITA
Durante l’emergenza covid il senso di responsabilità ci ha spinto ad unire le nostre forze a quelle delle altre organizzazioni sindacali ed a interloquire con l'amministrazione comunale con l’obiettivo di proteggere al meglio la salute dei lavoratori. Molti delegati RSU ed RLS sin dal primo momento hanno capito la gravità della situazione e si sono posti con tutte le pro-prie forze a difesa dei lavoratori che rappresentavano.
La politica locale non ha dimostrato altrettanta sensibilità, promuovendo campagne tipo "Milanononsiferma" il cui disastroso esito è stato un aumento del contagi in città e il lock-down di due mesi. La mancata chiusura immediata di sportelli e servizi comunali è stata un errore che ha prodotto 3 morti, diversi ricoveri in terapia intensiva e decine di contagiati tra i lavoratori.
Il senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali è stato utilizzato dall’amministrazione comunale per comprimere i salari, limitare i diritti, punire gli RLS più attivi, bloccare le assun-zioni già programmate, rinviare all’infinito il confronto sul tema del lavoro agile straordinario. E che dire della riapertura di nidi e materne, avvenuta con modalità che non garantiscono la salute di bambini e maestre?
Con una determina del direttore generale, l’amministrazione comunale ha stabilito che dal 5 ottobre la stragrande maggioranza dei dipendenti comunali tornerà a lavorare in presenza per molti giorni la settimana, nonostante l’aggravarsi della situazione sanitaria e nonostan-te la stessa amministrazione comunale non sia in grado di garantire, con i necessari investi-menti, la sicurezza sui mezzi di trasporto pubblico...
La determina, inoltre, ignora il problema della gestione domestica dei bambini in questa fase difficile per i genitori, non offrendo la necessaria flessibilità e non garantendo l’accesso al lavoro agile ai genitori di bambini in quarantena per presunto Covid non certificati da tam-pone. Una scelta inutilmente restrittiva, retriva e sbagliata.
Per tutti questi motivi, abbiamo deciso di riportare il dibattito fra i lavoratori e di promuovere una raccolta firme:
- A favore di Stefano Mansi e degli altri RLS, colpiti da provvedimenti disciplinari per aver svolto la propria funzione. A difesa del ruolo degli RLS, della loro autonomia e della loro libertà di parola. Chiediamo l'annullamento del provvedimento. Link alla petizione on line
- Contro il piano di rientro che: 1. Aggrava il rischio di contagio, ignorando le specifiche situazioni di lavoro 2. Impedisce la discussione sul lavoro agile e di raggiungere un accor-do sindacale come è avvenuto nella maggior parte delle aziende milanesi. Link alla petizione on line
CHI PROPONE QUEST’INIZIATIVA È UN GRUPPO DI COLLEGHI E DI DELEGATI RSU APPARTENENTI A DIFFERENTI DIREZIONI/ORGANIZZAZIONI SINDACALI
Testo del comunicato in Pdf
Modulo raccolta firme contro il piano di rientro in Pdf
Modulo raccolta firme a favore di Stefano Mansi e degli altri Rls colpiti da provvedimenti disciplinari in Pdf
Petizione online a favore di Stefano Mansi e degli altri Rls colpiti da provvedimenti disciplinari
Petizione online contro l'ultimo piano di rientro del comune di Milano |
Ultimo aggiornamento Domenica 11 Ottobre 2020 11:24 |
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Martedì 15 Settembre 2020 15:51 |
Nonostante numerose richieste e sollecitazioni da parte delle organizzazioni sindacali e della RSU, l’Amministrazione comunale non ha finora accettato il confronto sullo smart working.
Come mai? Probabilmente perché con lo smart working, così come è oggi organizzato, l'azienda, nel nostro caso il Comune di Milano, risparmia e noi lavoratrici e lavoratori perdiamo.
Infatti:
- non percepiamo le indennità di turno, disagio, reperibilità e i buoni pasto, che rappresentano voci significative nelle nostre magre buste paga;
- non possiamo utilizzare i permessi;
- dobbiamo usare i nostri strumenti di lavoro (computer, telefono, connessione);
- perdiamo la socialità - l'incontro e il confronto con i colleghi e con gli utenti - che è un aspetto fondamentale del lavoro;
- non possiamo partecipare attivamente alla vita sindacale.
Dobbiamo inoltre considerare altri due importanti fattori:
- con lo smart working diventa spesso difficile delimitare il tempo di lavoro dal proprio tempo libero e personale, e il lavoro tende a "colonizzare" tutta la giornata;
- non tutti hanno le medesime condizioni abitative e famigliari: lo smart working in condizioni di sovraffollamento e di scarsità di strumentazione elettronica è sicuramente più stressante del lavoro in sede.
È dunque necessario ed urgente ricontrattare con l'amministrazione comunale regole, organizzazione e salario relativi allo smart working, che è uno strumento da non esaltare né demonizzare ma da utilizzare con intelligenza, su base volontaria e nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori.
In particolare chiediamo:
- che anche nelle giornate di lavoro agile si percepiscano le indennità di turno, disagio, reperibilità e i buoni pasto: il salario non può essere una variabile dipendente dalle decisioni organizzative dell'azienda;
- che anche chi è in smart working si possano utilizzare i permessi;
- che nel premio incentivante la produttività relativo al 2020 vi sia un incremento a titolo di riconoscimento delle perdite economiche subite dalle lavoratrici e dai lavoratori nei mesi del lockdown;
- che con le dovute cautele si possano convocare assemblee nei locali di proprietà comunale e in orario di lavoro.
f.i.p 07/09/2020
Sial Cobas - Slai Cobas
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Ultimo aggiornamento Martedì 15 Settembre 2020 16:11 |
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Domenica 08 Marzo 2020 13:24 |
Ecco il primo numero di "la Pecora Rossa" del 2020.
In questo numero vi parliamo di:
- Contratto Decentrato: Quale Welfare Aziendale?
- Coronavirus, per una reazione collettiva e dal basso
- Non una di meno: 9 marzo 2020
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Ultimo aggiornamento Domenica 08 Marzo 2020 13:36 |
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Giovedì 19 Settembre 2019 07:35 |
Per salvare il pianeta bisogna cambiare la società
“Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo pesce pescato, vi accorgerete che il denaro non si può mangiare.” (Orso in piedi, indiano Sioux)
Buco nell'ozono, effetto serra, distruzione delle foreste tropicali, inquinamento di aria, acqua, terra.
Di fronte alla crisi ambientale che incombe su di noi, il sentimento più diffuso è di impotenza e rassegnazione: "Sono cose così grandi, io che cosa ci posso fare?". La prima cosa da fare è liberarsi da questo paralizzante pessimi-smo, che fa tanto comodo ai potenti della terra, ed essere consapevoli che tutti noi possiamo contribuire a cambiare lo stato delle cose. Come? Ognuno di noi può ad esempio associarsi ad altri cittadini, a livello locale, nazionale o internazionale - dal quartiere al mondo - per denunciare situazioni di degrado e di ingiustizia, per contrastare deci-sioni che non condivide, per chiedere l'applicazione di leggi esistenti che non vengono rispettate, per chiedere nuo-ve leggi quando quelle esistenti sono giudicate ingiuste o inefficaci.
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Ultimo aggiornamento Giovedì 19 Settembre 2019 07:48 |
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Venerdì 01 Maggio 2020 11:43 |
Gentili colleghe, cari colleghi,
nelle settimane successive al 4 maggio riapriranno - speriamo senza fughe in avanti ma con la gradualità e la prudenza richieste dalla gravità della pandemia in corso - parte dei servizi e degli uffici comunali.
Vi invitiamo a vigilare affinché vengano rispettate almeno alcune elementari precauzioni:
- Sanificazioni periodiche e igienizzazioni quotidiane.
- Ristrutturazione degli spazi in modo da garantire il distanziamento tra i colleghi e tra i colleghi e gli utenti.
- Distribuzione regolare dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, guanti, gel disinfettante) nella quantità e nella qualità necessarie.
- Verifica degli impianti di condizionamento per evitare che diventino veicoli del contagio.
Nel caso queste precauzioni non vengano rispettate, non esitate a contattarci (
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), a rivolgervi ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS) della vostra area, oppure a contattare direttamente il dipartimento prevenzione dell'ATS (
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).
Ricordate infine che è vostro diritto rifiutarvi di lavorare in condizioni che possano mettere a rischio la vostra salute.
Slai Cobas - Sial Cobas
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Ultimo aggiornamento Venerdì 01 Maggio 2020 11:56 |
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Venerdì 17 Gennaio 2020 19:58 |
A seguito del rinnovo del contratto aziendale decentrato del Comune di Milano, riportiamo la tabella con le differenze tra il fondo economico per il salario accessorio del 2017 e il fondo 2019.
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Fondo 2017 |
Fondo 2019 |
differenza |
Risorse stabili |
57.609.591,46 |
57.131.501,34 |
meno 478.090,12 € |
Risorse variabili |
22.161.789,23 |
16.329.468,05 |
meno 5.832.321,18 € |
risorse non usate anni precedenti |
15.718.078,36 |
12.456.760,51 |
meno 3.261.317,85€ |
Dalla tabella si evince chiaramente che in soli 2 anni le risorse economiche destinate al fondo salario accessorio sono calate di 9.571729,15 €. Considerando che circa 8,2 milioni sono stati tolti dal fondo perché d’ora in poi il pagamento delle Posizioni Organizzative sarà a carico di un fondo dedicato dell’Ente, si registra comunque una riduzione dei soldi destinati ai lavoratori, di circa 1,3 milioni di euro.
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Ultimo aggiornamento Sabato 18 Gennaio 2020 20:36 |
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