Il consiglio regionale della Lombardia approva la nuova legge sul risanamento dell'ambiente, la bonifica e lo smaltimento dell'amianto.
Il Consiglio regionale con la sola astensione dell’Italia dei Valori (61 voti a favore, 3 astenuti) ha approvato il provvedimento che modifica e integra la legge 17/2003 relativa al risanamento dell’ambiente, alla bonifica e allo smaltimento dell’amianto. La battaglia delle Associazioni e dei Comitati che da anni si battono contro le fibre killer denunciando che l’amianto è una grave emergenza ambientale, sociale, umana e sanitaria, ha ottenuto un importante risultato. Finora in Lombardia la sorveglianza sanitaria era riservata ai lavoratori e famigliari di poche realtà lavorative, quelle che con la lotta erano riuscite a imporre rapporti di forza tali da far rispettare le norme già previste dalla legge regionale (n. 1 del 29 settembre 2003 e dalla Direttiva CE n. 18 del 27 marzo 2003 recepita con D. Lgs, n. 257 del 25 luglio 2006), che dispongono di proseguire la sorveglianza sanitaria anche dopo la cessazione dell’esposizione all’amianto, ora, si spera con la nuova legge questo diritto sarà esteso a tutti.In Italia ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto da smaltire. In Lombardia sulla base del telerilevamento effettuato dall’Arpa risulta che ci sono ancora 3 milioni di metri cubi di amianto, a cominciare dai tetti di eternit da mettere in sicurezza, a cui vanno, aggiunti i manufatti interni alle abitazioni che con la dispersione di fibre fanno della regione una bomba ecologica a cielo aperto. Secondo stime recenti in Lombardia sono migliaia i lavoratori e cittadini colpiti da malattie derivanti dall’amianto: 3mila i malati di mesotelioma, ma il picco è atteso fra 15-20 anni.
Ora, ci aspettiamo che la nuova legge Regionale serva veramente a migliorare l’assistenza per gli ex lavoratori, i cittadini e tutti i soggetti esposti o ex esposti all’amianto e colpiti da malattie e che presso le ASL venga istituito il “registro dei lavoratori esposti o ex esposti all’amianto” e inoltre venga adottato un protocollo operativo per la sorveglianza sanitaria unitario per tutta la regione.
Ci aspettiamo seri studi epidemiologici insieme a mirati percorsi di sorveglianza sanitaria per tutti gli esposti alla fibra killer. Ci aspettiamo che la nuova legge abbia risultati anche sull’Inps che costringe gli ex lavoratori esposti a intentare lunghe cause per vedere riconosciuti i loro diritti.
Ci aspettiamo che l’INAIL la smetta di comportarsi come un’assicurazione privata negando riconoscimenti di esposizione all’amianto e malattie professionali ai lavoratori malati costringendoli a lunghe cause legali. Le modifiche approvate oggi in Consiglio Regionale sono un primo passo, anche se ancora insufficiente verso l’obiettivo di favorire e incentivare economicamente la sostituzione di manufatti contenenti amianto con sistemi ecologici o con coperture fotovoltaiche. La legge ridefinisce le procedure per lo smaltimento dell’amianto, precisando i compiti dei cittadini e le funzioni di controllo spettanti ai Comuni e alle ASL, ma molto rimane ancora da fare. Resta da risolvere il grave problema di dove mettere l’amianto e sappiamo che le discariche non risolvono il problema. Per il 2012 è stata assicurata alla legge una copertura finanziaria di 1 milione di euro, tuttavia la legge, presenta una carenza finanziaria, perché prevede solo 2 milioni di euro all'anno per tre anni, cifra assolutamente insufficiente. Il Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL) del 2003 si prefiggeva l’obiettivo di smaltire totalmente l’amianto in Regione Lombardia entro il 2015 ma con queste risorse limitate sarà impossibile.